In molti sognano di calcare i campi da calciatori o allenatori, ma pochi considerano quanto possa essere stimolante il percorso dirigenziale all’interno di una società sportiva. In questo articolo scopriamo come fare il salto dalla panchina alla scrivania, quali competenze servono, quali ruoli si possono ricoprire e come prepararsi a una carriera dirigenziale nel calcio.
Il mondo del calcio non vive solo di gol, allenamenti e vittorie sul campo. Dietro ogni squadra, ogni stagione, ogni torneo, c’è un’organizzazione fatta di dirigenti, responsabili, manager e coordinatori che ogni giorno lavorano per far funzionare la macchina sportiva.
Spesso, queste figure provengono proprio “dal campo”: ex calciatori, allenatori, preparatori, o semplici appassionati che, con il tempo, decidono di mettersi al servizio della società in un’altra veste. Ma passare dalla panchina alla dirigenza non è un passo scontato. Richiede visione, spirito organizzativo, capacità relazionali e un nuovo modo di intendere il calcio.
Nel calcio dilettantistico, in particolare, le società hanno bisogno di dirigenti preparati e competenti, che sappiano affrontare la complessità della gestione quotidiana: dalla burocrazia alla comunicazione, dalla logistica alla pianificazione economica.
In questo articolo approfondiamo i percorsi possibili, le competenze da sviluppare e le opportunità per chi vuole intraprendere una carriera dirigenziale nel calcio.
Perché passare alla dirigenza?
La prima domanda da porsi è: perché diventare dirigente sportivo? La risposta varia da persona a persona, ma ci sono motivazioni comuni:
- Desiderio di restare nel mondo del calcio anche dopo aver smesso di giocare o allenare.
- Voglia di incidere in modo diverso, contribuendo alla crescita di una società.
- Ambizione personale: ricoprire ruoli di responsabilità, gestire progetti, guidare decisioni strategiche.
- Disponibilità di tempo o energie nuove per affrontare sfide extracampo.
- Capacità organizzative o gestionali che trovano spazio e valore proprio in ambito dirigenziale.
La dirigenza offre uno sguardo più ampio, più strategico, e spesso più duraturo nel tempo. Se la carriera sportiva ha una data di scadenza, quella dirigenziale può accompagnare una persona per decenni.
I principali ruoli dirigenziali in una società sportiva
Ogni società ha una struttura più o meno articolata. Ecco alcuni dei ruoli più diffusi che si possono ricoprire, anche nel calcio dilettantistico:
• Direttore sportivo (DS)
Il cuore pulsante dell’area tecnica. Il DS si occupa del mercato, dei rapporti con allenatori, calciatori, agenti, ed è spesso il primo referente per le decisioni strategiche in ambito sportivo. Deve avere conoscenze tecniche, ma anche capacità di negoziazione e visione a lungo termine.
• Team manager
Figura di collegamento tra squadra e società. Coordina la logistica, i trasferimenti, la gestione dei tesseramenti e i rapporti con la federazione. Essenziale per tenere unito il gruppo e gestire le “cose concrete”.
• Responsabile del settore giovanile
Si occupa della crescita del vivaio, del coordinamento degli allenatori, della programmazione dei percorsi educativi e sportivi. Un ruolo sempre più centrale, anche nei dilettanti.
• Direttore generale
Supervisione a 360° della società, dal punto di vista organizzativo, amministrativo e sportivo. È il braccio destro del presidente e coordina tutte le aree operative.
• Responsabile comunicazione e marketing
Gestisce l’immagine della società, cura i social, il sito, le relazioni con media e sponsor. Una figura nuova, ma ormai indispensabile per qualsiasi club che voglia crescere in visibilità.
Le competenze chiave per fare il salto
Passare dal campo alla scrivania richiede un vero cambio di mentalità. Non basta aver giocato o allenato: serve sviluppare nuove competenze, sia trasversali che tecniche.
📌 Competenze trasversali:
- Leadership e capacità di decisione
- Organizzazione e gestione del tempo
- Problem solving
- Comunicazione efficace e diplomazia
- Capacità di mediazione e ascolto
📌 Competenze tecniche:
- Conoscenza delle normative federali e tesseramenti
- Gestione economico-finanziaria di base
- Gestione di progetti sportivi
- Utilizzo di strumenti digitali (gestionali sportivi, Excel, social media)
- Competenze legate al marketing e alla ricerca sponsor
Il percorso formativo: come prepararsi concretamente
Oggi esistono molte opportunità per formarsi in ambito dirigenziale sportivo:
🎓 Corsi federali (FIGC, CONI, LND)
- Corso per Direttore Sportivo organizzato dalla FIGC (Settore Tecnico di Coverciano)
- Corsi per dirigenti sportivi organizzati a livello regionale dalla LND o dai comitati CONI
- Formazione per responsabili di settore giovanile
🎓 Corsi universitari e master
- Laurea in Scienze Motorie con indirizzo manageriale
- Master in Sport Management
- Corsi post-laurea in gestione di società sportive e marketing sportivo
🎓 Formazione privata e online
- Piattaforme come Coursera, Udemy, Sport Business Academy, SportLab offrono corsi su:
- Project management sportivo
- Sponsorizzazioni e fund raising
- Comunicazione sportiva
- Gestione eventi sportivi
Percorsi possibili: storie ed esempi dal calcio reale
Molti dirigenti oggi affermati hanno iniziato proprio dal basso, spesso allenando squadre giovanili o giocando in categorie dilettantistiche. Alcuni esempi:
- Ex calciatori che diventano DS: grazie alla loro rete e conoscenza del campo, riescono a costruire carriere manageriali di successo.
- Allenatori che si spostano nella gestione tecnica: sfruttano le loro competenze per coordinare interi settori o società.
- Genitori o volontari che diventano dirigenti: in particolare nel settore giovanile, tanti cominciano per aiutare e poi crescono professionalmente.
- Giovani laureati: sempre più ragazzi si formano da subito per diventare manager sportivi, portando innovazione nelle ASD.
La regola è una: chi lavora con passione, competenza e serietà, prima o poi viene notato.
Opportunità di lavoro e crescita reale
Nel calcio dilettantistico e semi-professionistico ci sono molte più opportunità di quanto si pensi:
- Dirigente volontario in una società di base (da cui partire con umiltà)
- Collaboratore tecnico-amministrativo per settori giovanili professionistici
- DS o DG di squadre in Eccellenza, Serie D o Serie C
- Consulente per progetti sportivi, tornei, eventi
- Professionista esterno per comunicazione, marketing, fundraising
Inoltre, piattaforme come Calciatori.cloud stanno creando nuove occasioni per i dirigenti sportivi: annunci, contatti, visibilità, collaborazione tra club e professionisti.
Come iniziare? Consigli pratici
- Proponiti all’interno della tua società attuale per ruoli organizzativi: inizia anche con piccole mansioni.
- Studia e aggiornati: un corso all’anno ti distingue dalla massa.
- Coltiva relazioni: partecipa a eventi, convegni, gruppi Facebook e community sportive.
- Crea un profilo professionale online: LinkedIn, sito personale, presenza su piattaforme come Calciatori.cloud.
- Offriti per collaborazioni intersocietarie: organizzare un torneo, seguire un progetto, gestire un evento.
- Non avere fretta: ogni passo nella dirigenza sportiva ti costruisce una reputazione.
Il calcio ha bisogno di nuovi dirigenti
Il futuro del calcio dilettantistico passa anche dalle scrivanie. Dirigenti capaci, formati, appassionati e innovatori sono oggi più che mai necessari. Se vieni dal campo e hai voglia di restare nel gioco, ma con una visione diversa, la dirigenza è un’opportunità concreta e stimolante.
Sviluppare competenze gestionali, imparare a guidare una società, comunicare con il territorio, formare allenatori e calciatori: tutto questo è calcio, anche se non lo si vive in panchina.
E per chi vuole crescere davvero, oggi esistono strumenti, percorsi e piattaforme in grado di accompagnare questa evoluzione.